Il Granchio Reale Blu (Callinectes sapidus) è una na specie di origine atlantica ormai ampiamente diffusa in Mediterraneo e in tutte le acque nazionali. La presenza del Granchio nel Mediterraneo risale al 1948 quando individuato in Grecia, in Italia è arrivato negli anni ’50. A quei tempi erano comunque rari i suoi avvistamenti ma, negli anni successivi, le segnalazioni sono progressivamente cresciute.
Il granchio reale blu è facilmente riconoscibile soprattutto per le sue dimensioni. Può, infatti, raggiungere i 23 centimetri di larghezza. Il suo carapace è di colore verde oliva, il ventre leggermente più chiaro. Le sue chele sono blu nei maschi e rosse nelle femmine.
Il Callinectes sapidus è un predatore molto agguerrito e crea non pochi problemi per la biodiversità. La sua alimentazione comprende alghe ma, principalmente, di cozze, telline, crostacei, granchi più giovani e carcasse di altri animali, competendo con la fauna autoctona. La sua diffusione è stata favorita dalla riduzione dei suoi predatori naturali, primi tra queste le tartarughe marine, ma non solo. Anche il graduale aumento della temperatura dei nostri mari a favorito la colonizzazione di questo alieno !
Uno dei modi per fronteggiare la continua crescita di questo ospite alieno è quella di.. cibarsene !
“La specie aliena invasiva Granchio Reale Blu è commestibile, è buona da mangiare, ha ottime proprietà nutrizionali e il suo consumo ci consente di limitare la minaccia ai nostri ecosistemi marini”.
Questo quanto affermato da Francesco Tiralongo, biologo marino e docente di Zoologia dell’Università di Catania.
“Ci troviamo davanti a un crostaceo molto buono da mangiare, motivo per cui promuoverne la conoscenza e quindi la pesca e il consumo rappresenta una strategia che può aiutarci a tenere sotto controllo la popolazione di questo granchio invasivo. La specie si presta molto bene al consumo umano e la sua apparizione nei mercati locali è sempre più frequente, quindi consumiamola, perché è buona, ha ottime proprietà nutrizionali e minaccia i nostri ecosistemi marini”
Soprattutto negli Stati Uniti e in Messico, viene pescato e consumato in grandi quantità per la bontà della sua carne: ogni anno vengono prelevate 58 mila tonnellate. Si può assaporare cucinandolo al vapore, bollito, come ingrediente in insalate e zuppe oppure saltato in padella. Il suo costo? In queste zone viene considerato un alimento pregiato e il suo costo si aggira sui 150 euro al chilo!
Non ci resta che armarci di maschere e pinne e preparare la padella !!