Oggi vorrei fare un salto indietro nel tempo e presentare uno dei primi progetti di acquario mediterraneo che ho sviluppato. Per chi non lo sapesse, la mia passione per il Med nasce nell’ormai lontano 1998.. da quel momento in casa mia tante cose sono cambiate !
Dieci anni fa, credo si trattasse del 2011, decisi di avviare una seconda vasca mediterranea non contento di gestire un 160 litri con diversi ospiti da mandare avanti. Ricordo che era il periodo dei nano reef, in tutti i negozi venivano proposti piccoli acquari di forma cubica di pochi litri. Ancora oggi, ho chiara l’immagine di un cubo della Dennerle allestito con numerosi coralli e anemoni di colori sgargianti.. uno spettacolo da ammirare e restare senza fiato. Devo dire che restai senza fiato anche quando venni a conoscenza del prezzo…ma quello era un’altra storia.
In ogni caso, la moda del nano prese il sopravvento anche sulla mia testa ! Acquistai un cubo di una marca sconosciuta da circa 25 litri, con vetro frontale rotondo e coperchio con lampadina, e cominciai a progettare la creazione di NanoMed !! Si avete letto bene NanoMed.. non potete immaginare le pernacchie che mi presi quando ne parlai con un negoziante di fiducia. Mi sconsigliò di provare perché, a suo dire, sarebbe stato difficile gestirlo e che non sarebbe stato mai bello come un reef. Alla fine decisi di avviare il mio Nano e.. abbandonai il negoziante !!
Armato di secchio e di due bidoni da 10 litri feci partire il progetto. Sabbia e acqua direttamente dal mare mentre usai alcune rocce della vasca grande per creare il primo layout. L’idea fu di creare una sorta di rocciata in stile “reef” sulla quale posizionare gli organismi e creare uno scorcio mediterraneo. Usai rocce piccole, molto porose e colorate cercando di non “chiudere” troppo il progetto per lasciare che l’acqua entrasse tra le rocce.
Devo dire che l’allestimento non fu difficile, aiutandomi anche con la vasca grande, ma la difficoltà più grande fu nel comporre la tecnica. Mi resi conto che non era molto semplice gestire la tinozza solo con i cambi di acqua settimanali, serviva qualcosa per assicurare una gestione più sicura. Il mercato offriva molti skimmer interni ma, nella mia piccola vasca, avrebbero coperto molto spazio. Dopo varie ricerche trovai uno skimmer a zainetto, uno dei primi e per questo il più chiacchierato e odiato !
Comprai un Niagara Skimmer della Wave, schiumatoio specifico per piccole vasche a zainetto.. una figata mi dissi.. beh qualche giorno dopo mi ritrovai una decina di litri d’acqua sul pavimento. Lo schiumatoio lavorava bene ma, purtroppo, aveva un difetto di fabbrica: aveva delle perdite sotto l’aggancio della pompa. Un difetto che aveva portato, molti appassionati, a dismetterlo ma che non scoraggiò me.
Dopo varie indagini su forum e sul web riuscii a risolvere il problema sostituendo la guarnizione con una più spessa ! Il Niagara diventò un gioiello !!
Allo skimmer accoppiai una pompa di dimensioni ridotte per il movimento dell’acqua e una illuminazione con lampadina a due colori della Wave. Il gioco era fatto non mancava nulla.
Sicuramente non ai livelli dei nanoreef ma il “porco” fascino lo aveva !
Qualche anno dopo, acquistai un Dennerle 60 e la trasformazione fu così..
Ho pensato di documentare la mia esperienza solo per spiegare che è possibile ricreare uno scorcio del ns mare anche in pochi litri ma, ovviamente, servono due ingredienti preziosi: PASSIONE E PAZIENZA.
Buon lavoro amici !