Oggi riprendo un argomento sul quale, in questi mesi, ho molto riflettuto ricercando tante info sul web e contattando diversi operatori di mercato. Prima di avventurarmi nella disamina, che come al solito cercherò di semplificare, voglio specificare che tutti i consigli tecnici che darò non sono mossi da interesse personale. Non ho alcun interesse che si acquisti una cosa piuttosto che un’altra, non preferisco tizio a caio ma cerco solo di indagare su tutto quello che può tornare utile, sia tecnologico che di modalità gestionale, per la corretta manutenzione delle ns vasche.
Ho voluto puntualizzare per evitare equivoci e tengo a precisare che nel mio Gruppo Facebook mai verrà attuata alcuna forma di compravendita o di merchandising.
Detto questo, veniamo al dunque 😉
Il termine ALGAE TURF SCRUBBER è molto noto negli Usa in quanto tecnica utilizzata per la gestione filtrante della stragrande maggioranza di acquari reef. Il sistema è abbastanza semplice, coltivando delle alghe in ambienti specifici si sfrutta la loro capacità di assorbire inquinanti presenti in acqua e, allo stesso tempo, si evita che possano nascere nelle vasche. Per farla breve, creiamo dei contenitori con delle caratteristiche precise dove favoriremo la crescita e l’espansione algale evitando che ci rompano le scatole in acquario !
Le “case” delle alghe sono appunto i cosiddetti “Filtri ad alghe” costruiti con determinate caratteristiche proprio per consentire lo sviluppo e il successivo sfruttamento delle loro funzioni assorbenti. In questi mesi, ho avuto il piacere di parlare con tanti operatori del settore – aziende e privati – che costruiscono Ats cercando di capire come funziona, come sono fatti e se servono per la mia/nostra passione.
Il funzionamento è abbastanza semplice: si cerca di far scorrere l’acqua su delle griglie a maglia fine stimolando la crescita delle alghe con una illuminazione specifica, proiettata per un determinato periodo temporale. La risposta a questa stimolazione luminosa sarà la formazione di un tappeto algale sulla specifica retina con l’avvio del sistema di filtraggio. In questi mesi ne ho visti di tutti i tipi e di tutte le nazionalità…dalla Cina alla America, da quelli con le retine immerse a quelle sospese e tante altre. Ogni soluzione ha le proprie caratteristiche e le funzionalità.
C’è da dire che, la maggior parte di Ats in commercio, sono tutti progettati per l’inserimento in sump viste le dimensioni e la funzionalità. Questo può essere un limite per coloro, come me, che sono partiti privi di sump ma in Asia ci sono modelli a zainetto che poi vi presenterò.
Tra le aziende italiane la SeatechAT sembra aver trovato la soluzione perfetta di Ats fatto bene e con delle performance funzionali notevoli. Prima di contattare il titolare, ho parlato con alcuni amici che hanno il prodotto chiedendo informazioni…la domanda è stata semplice ” funziona ? Serve ? O è il solito accessorio frutto della moda americana ?” Chi mi conosce sa che io sono molto schietto, non amo le mode e se acquisto qualcosa deve essere davvero utile al mio scopo. La risposta è stata subito positiva e suffragata da foto e da commenti specifici, soprattutto da un caro amico biologo che sapeva di questo filtro da precedenti americani.
La caratteristica principale dell’ATS Seatech AT è la posizione del tappeto algale che, a differenza degli altri filtri ad alghe si trova fuori dall’acqua e questa vi scorre sopra attraverso un circuito idraulico. Il tappeto algale ha così un elevato scambio gassoso con l’atmosfera ed è esposto ad una illuminazione idroponica ad alta gradazione che stimola in maniera esponenziale la crescita. Il risultato è la purificazione dell’acqua con la sottrazione di nutrienti che favoriscono la formazione di alghe infestanti come diatomee e cianobatteri.
Inoltre sul tappeto algale all’interno del filtro, si sviluppa una densa microfauna fatta di rotiferi, copepodi, ecc, che ritorna in acquario andando ad alimentare gli organismi ospiti. Lo stesso zooplancton può essere estratto durante le attività di pulizia del filtro ed utilizzato come nutrimento specifico per coralli e pesci.
L’Ats è costruito in pvc espanso (forex) diviso in due parti:
- la camera idraulica in cui sono alloggiati l’impianto idraulico di carico e scarico e il
supporto per lo sviluppo del tappetino algale; - la camera elettrica in cui è alloggiata la lampada a led ad alto spettro idroponico. Le due camere sono isolate in maniera stagna tra loro.
Si installa agganciato al bordo interno della sump tramite apposite staffe regolabili collegando all’impianto di carico una pompa ad immersione da 400/600 lt/h che pesca l’acqua dalla sump e la immette nel circuito di irrorazione del tappetino
algale. Il passaggio dell’acqua e la presenza di illuminazione idroponica, senza necessità di alcun inoculo, comporterà la crescita delle alghe sullo speciale supporto a rete dal quale periodicamente si effettuerà la potatura. Il circuito infine scarica l’acqua sempre all’interno della sump tramite il bocchettone posto sul fondo o di fianco, secondo le necessità.
Il calcolo della superficie algale che, per il corretto funzionamento del filtro, non deve essere né più grande né più piccola del necessario, viene fatto sulla scorta di molteplici fattori che hanno portato alla definizione di alcuni modelli.
Non c’è dubbio che la qualità dei prodotti è, facilmente, comprensibile dalle foto ma chi li usa mi ha garantito la qualità di costruzione e, cosa più importante, la corretta funzione d’uso assicurata. Ovviamente, tutto Made in Italy !
Bene, spero di avervi chiarito le idee su questo sistema di filtraggio molto usato all’estero e in espansione nel ns paese. Sono convinto che possa essere un integrazione interessante ai sistemi di filtraggio delle ns vasche Med valutando bene le modalità di impiego.