Clinitrachus argentatus

Complice l’acquisto del libro “Blennidi delle Acque italiane”, testo ormai introvabile.. mi sono lanciato nello studio di questi affascinanti e poco conosciuti pesci.                                        Riguardo al testo, ci tengo a raccomandarlo perché davvero completo ed esaustivo nelle info e nelle spiegazioni di questi pinnuti. 

L’autore, Prof. Francesco Tiralongo, è un biologo marino e docente di Zoologia dell’Università di Catania che ha realizzato numerose pubblicazioni scientifiche oltre a diversi testi sulla ittiofauna marina.. insomma non uno qualunque! 

Ieri, spinto dalle meravigliose condizioni climatiche – 19 gradi e sole quasi primaverile – mi sono concesso una passeggiata pomeridiana al mare. Ho visitato diverse pozze e zone di mare con profondità di circa 1/2 metri cercando proprio qualche esemplare di blennide. In zone ricoperte di alghe marroni ho notato piccole bavoselle, di colore marrone – arancio, nascondersi tra i ciuffi di queste alghe molto fitte e ramificate.

Aiutandomi con un piccolo retino sono riuscito a catturarne 5 esemplari di circa 10 centimetri.

 

Il libro contiene una specifica sezione dedicata a questo simpatico pesciolino, si tratta del Clinitrachus Argentatus o Bavosella d’alga.
Presente in tutto il Mediterraneo, nei mari italiani è molto comune. In genere vive a profondità bassissime – infatti io l’ho pescato a meno di un metro – su fondi rocciosi e coperti da fitti tappeti di alghe tra le quali si nasconde mimetizzandosi.   

Il suo corpo risulta abbastanza  schiacciato sul laterale , ha una testa piccola e un muso molto pronunciata con labbra carnose.
Per quanto concerne i colori, ho appurato personalmente che sono molti variabili.                           

Alcuni esemplari catturati presentano colori marroni con un disegno ” a macchie” piuttosto omogeneo, due pesciolini hanno, invece, colori più chiari tendenti al giallo ocra. In comune, tutti gli esemplari, hanno una linea obliqua scura sotto l’occhio.
Per quanto riguarda l’individuazione del sesso, pare non sia possibile definirlo dall’aspetto esteriore ne dai colori !
In linea di massima, raggiunge circa i 10 cm di lunghezza e si nutre di piccoli invertebrati che trova in mezzo le alghe.

Parlando con Francesco Tiralongo sembra essere un pesce difficile da alimentare in acquario e questo potrebbe essere un problema per noi acquariofili.
Al momento, ho inserito due esemplari in un cilindro di vetro di circa 5 litri gestito con un filtro a cascata. Il contenitore contiene sabbia e rocce vive prelevate dalla vasca grande, inoltre è stato fatto maturare don attenzione.  I pesci, non appena inseriti in vasca si sono nascosti tra le rocce.. credo sia normale visto il disagio della cattura.

Avrò modo di capire se riescono ad abituarsi e alimentarsi, in caso contrario li rimetterò in mare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *