Equilibrio – una parola importante per l’acquariofilia

Qualche giorno fa leggendo degli interventi di alcune persone, su un gruppo Facebook , notavo come tutti parlassero della maturazione della propria vasca come obiettivo finale. Seppur condividendo alcune cose e comprendendo l’ansia nel poter avviare il proprio ecosistema, mi sono chiesto se sapessero cosa ci fosse dopo la maturazione..

Si, la mia domanda è stata questa: ” cosa c’è dopo la maturazione della vasca?” Beh, come spesso capita su Facebook, poche risposte e poco dialogo.. ma a quello eravamo preparati ! Da qui nasce queste poche righe.

Tranquilli, non vi riempirò la testa di formule chimiche e robe simili, queste cose le trovate facilmente sul Web. Vorrei solo farvi riflettere sulla gestione di una vasca e su quello che c’è subito dopo la maturazione e i successivi passi nella composizione di un biotopo Med.

L’acquario è un piccolo ecosistema, la riproduzione di un ambiente all’interno del quale inseriamo diversi organismi animali e vegetali. Un ambiente artificiale, dunque, creato da noi e gestito da noi. Noi inseriamo gli ospiti, decidiamo la loro vita e gestiamo il loro habitat. Noi, con le nostre idee e il nostro “acquario do” possiamo decidere il successo o la fine di una vasca.

Ecco cosa c’è dopo la maturazione !

Un grande progetto che richiede una gestione oculata e attenta del nostro piccolo pezzo di mare. La chiusura del processo biologico naturale, chiamato “ciclo dell’azoto” ,è solo il punto di partenza e riferimento per la corretta conduzione della nostra vasca.

Parliamoci chiaro, far maturare una vasca non è difficile se si rispettano le tappe e non si fanno cavolate. Viceversa, più difficile e impegnativa è la gestione nel tempo dell’ecosistema e del suo equilibrio interno.

Riuscire a creare una vasca equilibrata significa riprodurre un ambiente quasi autonomo nel suo processo di auto-regolazione biologica. Per far questo sarà necessario capire i processi che si sviluppano all’interno, osservare cambiamenti e reazioni degli ospiti e cercare prevenire eventuali problematiche.

Eseguire test periodici sull’acqua, apportare sistematici cambi, settare il sistema di illuminazione e di filtraggio, curare la corretta alimentazione dei nostri organismi e variarla sono alcune delle azioni da attuare.

Sono tante le cose che bisognerebbe richiamare in questo testo, raccomandazioni e consigli per mantenere sano e biologicamente ricettivo un biotopo mediterraneo. Per scelta e per questioni di spazio evito di compiere uno sproloquio, ma ci tengo a darvi un consiglio : imparate ad osservare il mare e tutto quello che ospita, non limitatevi alla solo visione ma cercate di approfondire sempre i vari interrogativi. Solo se riusciremo a capire potremo gestire meglio i nostri piccoli spazi mediterranei.

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