Come per la parte terrestre, anche lo spazio marino può essere suddiviso in zone distinte ognuno con caratteristiche definite. Furono due studiosi francesi, negli anni 60, a determinare un modello di zonazione del Mediterraneo attualmente ancora usato nel mondo scientifico. Questo modello prende in considerazione due parametri: l’umidità e l’illuminazione. L’umidità è riferita, principalmente alle zone più alte che sono raramente bagnate dagli spruzzi di acqua delle onde. Viceversa, l’illuminazione interessa i piani sommersi, generando la suddivisione degli organismi in sciafili – quelli che non amano la luce – e fotofili che vivono in situazione di luce ottimale.
Come detto prima, lo schema di zonazione suddivide l’ambiente marino in Piani ognuno con caratteristiche specifiche e condizioni naturali che variano. Conoscere i vari Piani del ns Mare è utile per capire in che condizioni vivono molti organismi che ospitiamo nei nostri acquari e comprendere bene a cosa sono soggetti nella vita normale.
1 – piano sopralitorale – ci riferiamo a quella zona bagnata occasionalmente dagli spruzzi delle onde, che raccoglie organismi in grado di sopportare una emersione costante .
L’estensione di tale piano dipende dalla morfologia delle coste che influenza le caratteristiche del moto ondoso: più alte sono le onde, più arretrato sarà tale piano. Verticalmente tale piano si estende anche per 3 o 4 metri (nel caso in cui la costa sia rappresentata da pareti rocciose verticali), mentre se la costa è pianeggiante la sua estensione può ridursi anche a poche decine di centimetri. Gli organismi che popolano questa zona hanno bisogno di un alto tasso di umidità per vivere. E’ possibile, inoltre, distinguere un piano sopralitorale sabbioso o uno roccioso. Nel caso di sabbia è possibile trovare alcuni Ditteri e gruppi di Insetti. Nella zona rocciosa si incontrano crostacei isopodi come Ligia italica, Talitrus saltator e alghe microscopiche come cianobatteri, alghe verdi e diatomee
In questa zona si formano le cosiddette “Pozze di marea “, ecosistemi con condizioni di vita molto difficili soprattutto per valori di salinità elevati causati dall’enorme evaporazione dell’acqua. Nelle pozze possiamo trovare le Patelle e agglomerati di Padina pavonica che offrono riparo a gamberi e granchi.
2 – Piano mesolitorale: è, invece, una zona molto influenzata dalle maree, i suoi organismi tollerano emersioni ed immersioni periodiche, ma non sono in grado di tollerare emersioni o immersioni continuative. Facile rinvenire Chthamalus stellatus (dente di cane) in zone più soggette a moti ondose, patelle e alghe come la Rissoella verruculosa. In zone con buona circolazione di acqua, la specie dominante è la cozza Mytilus galloprovincialis, e l’alga verde Ulva.
3 – Piano infralitorale: una zona marina perennemente sommersa e delimitata, superiormente, dalla presenza delle specie vegetali che non sono in grado di sopportare emersioni prolungate, come per esempio le Cystoseira, ed inferiormente dalla presenza delle fanerogame marine, quali la Posidonia oceanica. Il fattore che influenza l’estensione di tale piano è la trasparenza delle acque che incide sulla capacità della luce di raggiungere determinate profondità. Lo sviluppo di organismi in questa zona dipende dal tipo di fondale e dall’idrodinamismo. Su fondali rocciosi è facile trovare alghe del genere Cystoseria, Ceramium rubrum e Jania rubens. Le alghe del genere Cystoseria, sono molto presenti nel periodo primaverile per poi sparire nel periodo estivo.
Su fondali sabbiosi si incontrano praterie di Caulerpa prolifera e zone di Taxifolia e la presenza di fanerogame come Posidonia oceanica e Zoostera marina.
4 – Piano circalitorale – si estende dal limite inferiore del piano precedente fino ai limiti compatibili con la vita vegetale delle alghe sciafile (120 – 140 mt). In questa zona le alghe verdi lasciano il posto a quelle rosse, più piccole e calcaree. Si tratta di alghe che hanno bisogno di un substrato roccioso, scarso idrodinamismo e poca luce. In estate, a questa zona coralligena si aggiungono alghe verdi come Halimeda Tuna e Udotea petiolata. Tra gli organismi sciafili troviamo Lithophyllo, Peyssonelia polymorpha, Phymatholitho e Mesophyllum lichenoides. Tra quelli fotofili, invece, la specie Cystoseiretum.